venerdì 27 maggio 2011

POVERINO GIOI!

Era un amico di un amico e mi hanno detto chi e natto con qualcosa di male nel cervillo (non foncziona bene)ma era un bravo ragazzo ,i suoi geneturi l hanno messo dentro una casa di cura per i psychiatri ci si la parola e giusta per me non nessuno e matto ma solo abbiamo una deferensa nel pienaiero e uno guarda se stessa miglio del altro ad pensare e questa cosa e normale (voglio dire quando una cosa e fuori di natura dicciamo che uno e fuori testa,l amico di gioi ha detto che lui aveva due maliette da mettere una nera con scritta pioggia e una bianca con scritta sole e quando pioveva metteva quella nera e quando c e il sole metteva quella bianca ma secondo voi uno matto fa queste cose si pensiamo tutti come sapiamo il colore nero tira il sole e va bene metterlo al inverno e il bianco protetta del sole e lui va in giro cosi ,lui e gia morto in 25 anni e sono passati tanti anni della sua morte e che dio lo benedica e voi tutti quanti che leggete questo post potete pregarlo con  la vostra preghiera nella religione cristiana e io con la preghiera mussulmana e nel senso siamo uguale per me i cristiani sono i nostri fratteli e non c e nessuna deferensa e bisognia imparare solo come risppettere l altro e il mondo sara in pace .la morte e l amore non conoscono l eta e la vera eta per me e quello che sentiamo dentro noi stessa e come pensiamo e la vita e come l horlogio della sabbia oggni minuto cada un po di sabbia e cosi passano i giorni della vita.e in questa finestra apperta spero la bouna salute per tutti gente malati nel mondo e di non perdere mai la speransa !

10 commenti:

  1. Sto passando da lasciare che il mio amore
    e per augurarvi un buon fine settimana.

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  2. Ciao cara Fatiha, purtroppo ognuno nasce con i suoi forti problemi e non sempre vengono trovati i sistemi di curarli.
    Buon fina settimana cara amica.
    Tomaso

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  3. CIAO TOMASO!E COSI DA PER TUTTO COSA POSSIAMO FARE PIU DI AVERE FORSA E SPERANSA.BUON FINE SETTIMANA ANCHE PER TE CARO AMICO.

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  4. CARO DILMAR GOMES GRAZIE E BUON FINE DI SETTIMANA

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  5. Il racconto è un po' lungo e così Blogger non me lo fa mettere per intero, quindi lo divido in due pezzi.

    Parte 1

    Conoscevo un compagno di giochi che si chiama forse così anche lui, ma la storia non è proprio la stessa.
    Purtroppo non me la ricordo nemmeno bene ma il nome assomigliava ... ma adesso mi sfugge.
    Non so perchè fosse così, ma credo il padre bevesse molto vino, ma non mi ricordo perchè. La mamma era autoritaria e tutti parlavano male di lei in paese per come era messo il marito e la famiglia.
    Il mio compagno di giochi soffriva molto per suo papà, e gli voleva un bene immenso. Nessuno aiutava quella famiglia. La figlia (sorella del mio compagno) si era sposata un cittadino ricco e non tornava più in paese. Me la ricordo bella.
    Il prete ... i preti fanno tutto, meno quello che dovrebbero fare. In quegli anni il prete pensava solo a diventare vescovo, aveva una stanza che noi chiamiamo "studio", molto raffinata dove riceveva le persone come fosse un avvocato importante. Si attorniava di ragazzi che studiavano all'università. Erano gli anni dei fermenti studenteschi. Movimenti e associazioni nascevano come funghi e a Milano c'era un certo Don Giussani (una specie di Imam) che stava creando un gruppo molto importante (Comunione e Liberazione), famoso, e adesso anche economicamente potente.
    Un prete, secondo l'insegnamento della sua religione, dovrebbe fare prima il prete e poi il filosofo e l'imprenditore.
    Il padre del mio compagno morì e la sua mamma si ammalò. Il mio compagno era solo e non voleva sentire nessuno. Si era chiuso in se stesso. La sorella non voleva occuparsene ma faceva in modo che il fratello (il mio compagno)avesse la roba pulita da mettersi addosso.
    Non seguii nemmeno più io questa storia, dopo le elementari, io presi la bicicletta e andai in città a studiare. Non so cosa facesse nel frattempo il mio vecchio compagno di giochi e di scuola, disegnava bene ma la scuola non era la sua migliore amica.
    Delle volte lo vedevo all'oratorio. Era bravo a giocare al calcio, un vero sudamericano, un Maradona, se avesse voluto sarebbe potuto diventare un grande giocatore. Ma lui non poteva più volere ne non volere, era posseduto da un male interiore, un male di vivere. Portava anche lui una maglietta con scritto "Joe sole" e "Joe pioggia", ma a differenza del Gioi che conosci tu, lui non le metteva quando c'era sole o pioggia.

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  6. Parte 2

    Il mio compagno diceva che lui era in grado di predire come sarebbe stato il tempo, lui metteva la maglia prima che ci fosse sole o pioggia. Lui era in collegamento con gli extraterrestri. Sentiva voci, e diceva che loro lo incontravano di notte in un campo vicino al cimitero, che poi era anche vicino a casa sua.
    Quando anche la mamma morì le cose peggiorarono. Rideva si arrabbiava e piangeva tutto insieme. Una volta giocai con lui a ping-pong (me la cavavo ma anche lui giocava bene). Gli tirai una pallina addosso, si arrabbio e mi piantò un pugno in mezzo agli occhi ... credetti di essere finito contro un camion. Poi tornò a sghignazzare e scappò.
    Passarono un po' di anni e ormai vestiva e assomigliava sempre più a John Belushi (Blues Brothers), però tutto in bianco, solo cravatta e occhiali neri. Credo avesse anche la stessa età.
    Lo vidi un'altra volta. Era nel manicomio cittadino. Mi fermai per strada. Non mi avrebbero fatto entrare senza accompagnatore.
    Mi urlo da una finestra "Ciao, mi hanno chiuso in manicomio perchè sono matto", e fece un'altra sghignazzata alla Jack Nicholson come nel film "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Quando vidi il film non riuscii più a togliermi di testa quel mio compagno d'infanzia. Era morto, ma forse lo avevano ammazzato a forza di botte e barbiturici. Io non feci nulla per lui e nemmeno gli adulti che avrebbero potuto ci provarono. I paesi sono così, tutti sparlano ma una mano è difficile te la diano.
    Delle volte la vita è così, e altre volte c'è bisogno che qualcuno ti voglia bene, e ti dia una mano anche quando non la vuoi, perchè sei in difficoltà, ed è proprio in quel momento che serve l'aiuto di qualcuno.
    Il prete era andato a trovarlo, forse si sentiva di dover adempiere ad una formalità. Ne parlò ai ragazzi più grandi, al suo gruppetto di saggi. Non so perchè riuscii a sentire anch'io (che non facevo parte di quel gruppo), il prete raccontò che il mio compagno gli aveva chiesto: "Chi ho io a questo mondo?", lui (il prete) non volendosi impegnare non seppe rispondergli e concluse: "uno che ti fa una domanda del genere è matto".
    Odio ancora quel prete, per quella e tante altre cose, e non me ne pento.

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  7. Passei para um visita e para desejar um excelente fim de semana. Um abraço, Marta.

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  8. MISPIACE TANTO MARIOLINO PERCHE TI HO RICORDATO DI TUO AMICO D INFANSIA E CREDEMI ANCHE SI NO LO VISTO MAI LA SUA SITUAZIONE MI FA MALE PERCHE HA AVUTO UNA VITA DEFICILE SENSA TROVARE ANCHE UN AMANO CHE LO DA UNA CARESSA SULLA TESTA AL SUO PAESE NON SO MA LA SUA STORIA MI TOCCA NEL FONDO DEL CUORE E DEFICILE AVERE I PROBLEMI E NON TROVI QUALCONO CON TE E TI TROVI DA SOLO .MISPIACE TANTO TANTO

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  9. GRAZIE MARTA BENICA E BUON FINE SETTIMANA!

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  10. fa niente, comunque ogni tanto dall'aldilà mi telefona, e dice che va tutto bene. Ogni tanto gli carico 10 Euro sulla tessera dell'ErgMobile perchè di la non ci sono benzinai.

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