martedì 6 aprile 2010

TèNDA DI PAROLE

L occelo,l occelo che io non ho pensato mai chi lui vola via doppo quando è abituato di me.ha lacciato la mia gàbbia e stato nella gàbbia dei altri.mi ha lanciato d entro il mare da sola danneggiàta.chissà si domani venga e venga il sole.chi viva vedeva nel futuro la felicita e va via di loro la trestessa.oh!gente si fosse voi vedete i miei sangue il mio nome va via di me.per il mare racconto miei problemi e mia trestessa ,lui deventa asciuto perche sofrrira d ascoltarmi.l olio venga dei oliviere,è quello chi capiscie capisca la lingua dei occeli.quello chi non usciva della sua bocca una parola equelibrata e miglio di tenerla per i suoi stessi.quello chi dobbiamo fare già fatto e quello chi dio devi farlo lui lo sapeva.

3 commenti:

  1. metti il pane sulla panchina vicino al noce e alla menta, per vedere l'uccello tornare. Se fai troppo sangue lava via tutto con l'acqua e poi candeggia. I guai dell'anima l'ipoclorito di sodio non li guarisce ma prova almeno a sfumarli. le parole sono equilibrate per qualcuno e meno per altri. nessuna bilancia al mondo può pesare le parole ma un cuore si. Il cuore sa pesare tutto, anche l'aria, i colori e i sentimenti belli o brutti che siano. La testa piena o vuota che sia invece non sa dare il giusto peso a niente.

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  2. Fatiha, GRACIAS POR hacerte seguidora de mi blog. El idioma y la aun "imperfecta del traductor de mano de obra, en Su Belleza impide apreciar la totalidad de los Escritos Tus, embargo de pecado, Los Fragmentos avalan. DESDE Fuerteventura, Cerca de Marruecos, y El Deseo de muchos saludos Exitos.

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